Potevo essere una ma ho scelto di essere mille
Avrei potuto abbracciare l’impavido sole
Avrei potuto costruirmi di pietra
Eppure, sono figlia della luna, della timida brina
Della solitudine che a volte è cura
Della corazza di legno che presto s’inzuppa.
Potevo essere una ma ho scelto di essere mille
Sfogliandomi, nel tempo, imparare a conoscermi
E se cerco me stessa nelle radici che abito
Ritrovo l’eclissi, l’incerta scoperta
Che non basta una vita, per cominciare ad amarsi.