Le voci nella testa mi parlano
mi dicono di stare tranquilla
Voltare pagina
Bruciare le immagini e lasciare appesi
I macigni soffocanti.
Suono sconnesso dal cuore cieco
Non c’è nulla da salvare
Se non pigre consolazioni
Di notti appassite a piangere
Prigioni d’acqua e vestiti perfetti
Per la mia incolumità.
Non sanno chi sono
Le persone fingono e pretendono
Che una linea di vocali possa non finire
Eppure, io, rompo gli argini e mi inginocchio
Dove tutto intorno piange giacigli cerulei, artifici nascosti
Dentro una palpebra che non sa di niente.