Pregai cornici purpuree in cui la sola immagine
Riflesso di me stessa, i soliti sguardi persi
Ritrovare pace dopo piogge costanti, lancette accese
Ad abbagliarmi l’anima
A disegnare spigoli imperfetti
A chiedermi che male c’è
Fare del male, farsi del male
Pensando di poter volare
Tagliare la pelle guarnire cuore e mente.
Pregai cornici più grandi me
Mi ritrovai distesa
Scavalcai parole e ponendo confini
Superando limiti imposti da chi
Se non dalla mia ombra
Inconsapevole e velenosa
Regine di me, tenebre inebriate di tutte voi.