Sai, mondo, a volte mi chiedo che cosa potresti fare per farmi sentire più forte, per darmi lo spazio giusto di lasciare altrove il peso delle azioni e delle scelte che ho ponderato per troppo, troppo tempo.
Sai, mondo, tante volte mi capita di godere del silenzio della mia stanza; contare il respiro, assecondarlo piano, fino a disegnarlo con le ombre impercettibili sul muro.
Sai, mondo, troppe volte sottovaluto la mia capacità di gestirmi e di gestire la mia testa; vedo i pensieri nuotare, affogare, riprendersi e riperdersi come in un labirinto fatto di immaginazione, realtà, pagine bianche fresche da riempire.
Sai, mondo, quante volte mi sono chiesta se avessi potuto fare di più, se le parole spese per qualcuno o in qualche occasione andata potessero, in qualche strano modo, essere state mandate giù con difficoltà.
Affermazioni, dubbi, interrogativi che lasciano il tempo che trovano ma che, in questa strana circostanza che sei, mondo, ritornano a galla e mi tolgono un po’ di fiato, sebbene lo facciano piano e delicatamente, io respiro un po’ meno.
In un anno in cui il respiro è stato chiuso in una campana di vetro e molto presto ha visto spegnersi la fiamma che alimentava il fiore della vita tu, mondo, hai seminato ulteriori pensieri, ulteriori pagine da commentare, ulteriori immagini ingannevoli, ulteriori ricordi che pensavamo perduti ma che, si sa, la memoria si diverte a scardinare e a rendersi anche antipatica.
In un anno così, instabile, spezzato e così apparentemente deciso, la flessibilità della percezione è mutata e si è sentita in colpa per tutto quello che ha dovuto vedere, sentire, leggere, assaporare sulla propria pelle, sul proprio “io”, sulla propria coscienza e su un’identità che mai come in questi mesi, ha imparato a vacillare.
In un anno palcoscenico, tragicomico o forse solo tragico, si è creato lo spazio per lasciarsi alle spalle tutto quanto, senza rimpianti e senza domande.
In un anno come quello appena passato, mondo, c’è bisogno di ricominciare.
Scegli solo ciò che ti fa nascere la forza dentro, ciò che non ti comanda ma ti rende libera, ciò che vorresti assaporare ogni secondo di respiro.
Scegli il colore che più ami ma non disdegnare quello che pensi ti stia peggio; spesso il peggio che nasce dentro di noi è specchio di uno specchio distorto, furbo e a tratti invadente.
Scegli il tuo di mondo, tienilo stretto e dai il benvenuto a un nuovo anno.
Sai, mondo, è ora di ripartire.