Prima di me sognavo tempeste
Insieme a me suonammo catene
Foreste e cetre inchini di stelle
Prima di me sognavo germogli
Quando la notte bruciò paradossi
Ignoti segreti per bambole di cera.
Perché ripongo tempo e semino zigomi
Laddove – poi – ciò che resta si riduce a nere pupille
Di sensi incrociati, scolpiti in parole
Mentre sognavo tempeste, cingevo armonia
Dispersi cammini per false leggende
Senza di me, chissà dove sognasti l’azzurro
Insieme a te onesta accettai che fine è iniziare
E ripartire da me, raccontando costanti e chiedermi
ancora una volta: aspetterei la pioggia?