Poesia

Domandare infine

Prima di me sognavo tempeste

Insieme a me suonammo catene

Foreste e cetre inchini di stelle

Prima di me sognavo  germogli

Quando la notte bruciò paradossi

Ignoti segreti per bambole di cera.

Perché ripongo tempo e semino zigomi

Laddove – poi – ciò che resta si riduce a nere pupille

Di sensi incrociati, scolpiti in parole

Mentre sognavo tempeste, cingevo armonia

Dispersi cammini per false leggende

Senza di me, chissà dove sognasti l’azzurro

Insieme a te onesta accettai che fine è iniziare

E ripartire da me, raccontando costanti e chiedermi

ancora una volta: aspetterei la pioggia?

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