Pulsare, con il sangue alla testa, giù, su, destra, sinistra.
Attimi veloci scorrendo se ne vanno, accumulano pezzi e ne distruggono altri.
“Ti saresti immaginata tutto questo?” sento in lontananza e non riesco a rispondere.
Quadri dipinti male, sparsi di spruzzi ridicoli, quasi finti, piccole cuciture poco resistenti e al limite del paradosso riescono -però- a bloccarmi il respiro e lo tentano queste micro sfumature e sbavature quasi impercettibilmente troppo nitide.
“Ti saresti immaginata tutto questo?”, sussurrando, sciogliendo il sapore tra le mani, vederlo scomparire, lasciarsi mangiare.